Mostra – VASARI, JACONE E LA MANIERA BIZZARRA

Parte del Fuorimostra de “Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna”. Una collaborazione tra Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Ivan Bruschi, Amministrata da UBI Banca Tirrenica.

MOSTRA CONCLUSA
   Casa Museo Ivan Bruschi

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Prosegue la fortunata collaborazione tra la Fondazione Ivan Bruschi, con il Conservatore Carlo Sisi, e la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, grazie alla quale è stata esposta ad Arezzo, in prima nazionale, l’opera del celebre artista Bill Viola, Tristan’s Ascension.

Il 15 novembre alle ore 17,00 è stata inaugurata alla Casa Museo Ivan Bruschi l’esposizione Vasari, Jacone e la maniera bizzarra”, a cura della Dott.ssa Paola Refice, parte del fuorimostra de “Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna”, la grande mostra Cinquecento visibile a Palazzo Strozzi.

Il tema conduttore dell’esposizione di Casa Bruschi è quello dell’avversione dell’aretino Giorgio Vasari per la “compagnia” degli artisti favorita dal Riccio, raccontata e svelata attraverso gli aneddoti e gli apprezzamenti contraddittorii espressi nel celebre volume Le Vite nei diretti confronti di Jacone (Jacopo di Giovanni di Francesco).

Per l’occasione viene presentata l’opera inedita Madonna col Bambino e San Giovannino di Francesco Ubertini, detto il Bacchiacca (Borgo S. Lorenzo, 1494-Firenze 1557), parte della Collezione Gianfranco Barbiera di Arezzo. Il Bacchiacca è un artista, secondo Vasari, appartenente proprio alla “masnada” di Jacone: con essa condivide l’approccio “bizzarro” alla maniera, sfrontatamente insensibile a suo dire, all’ideale estetico della “grazia” che caratterizza l’eccellenza della produzione pittorica del periodo.

Una sezione della mostra, #500 IN COLLEZIONE opere scelte dalla collezione Bruschi, è dedicata alle opere che normalmente sono esposte alla Casa Museo, contestualizzate per l’occasione all’interno di un percorso espositivo che collega l’artista Giorgio Vasari a Tommaso Bernabei, detto Il Papacello e a Tommaso Manzuoli, detto Maso da San Friano, per arrivare ad un pittore italiano anonimo della seconda metà del ‘500 che ripropone nella sua tavola suggestioni della vasariana “maniera moderna”.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 18 febbraio 2018.

Guarda lo spot della mostra

 

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