MOSTRA – Pablito great italian emotions

Una mostra Mundial dal 17 maggio al 17 giugno

MOSTRA CONCLUSA
   Galleria Ivan Bruschi

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Dal 17 maggio a domenica 17 giugno alla Galleria Bruschi di piazza San Francesco, grazie all’ospitalità della Fondazione Ivan Bruschi amministrata da UBI Banca, spazio a “PABLITO: Great Italians Emotions”, la mostra ufficiale su Paolo Rossi patrocinata dall’amministrazione comunale sull’Italia mundial del 1982 con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10 alle 19.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “la città offre la testimonianza e il ricordo di anni e di performance sportive che ci hanno entusiasmato. Nel 1982, alle prime esperienze lavorative dopo la laurea, cercavo sempre di tornare in tempo da Firenze ad Arezzo per vedere le partite. Riuscii a farlo, per fortuna, in occasione di Italia-Brasile. Saluto ovviamente con piacere il protagonista, Paolo Rossi, ma anche il coinvolgimento di Ubi Banca nelle attività aretine. Giovedì 17 maggio sarà un giorno molto intenso: parteciperò alla Mille Miglia, dove Paolo Rossi è tra coloro che accolgono gli equipaggi all’arrivo, dopo di che andremo assieme all’inaugurazione della mostra”.

“Questa mostra – ha sottolineato Paolo Rossi – ha un significato particolare perché non è solo un amarcord ma è voglia di trasmettere alle generazioni future certe suggestioni legate al calcio che ho vissuto. Per certi aspetti, il calcio di oggi è migliorato ma sotto l’aspetto della genuinità a quel tempo c’era più poesia e meno attenzione agli aspetti economici. Abbiamo visto che nelle altre città, la mostra ha avuto successo, non c’è solo la mia vita ma il racconto di avvenimenti che sono diventati quasi epici. Come non citare Enzo Bearzot, la sua attenzione al gruppo, all’uomo prima che al calciatore. E il risultato finale lo ottenemmo in virtù di un’unione particolare. Grazie agli sponsor che voglio elencare: il marchio Euronics, Estra, Coingas, Gp Motors, Costa d’Oro, Zucchetti, Menchetti”.

Il conservatore della Fondazione Ivan Bruschi, Carlo Sisi: “la mia peculiarità è occuparmi di storia dell’arte e di conservazione. Ma ho una passione: ascoltare le interviste dei calciatori e degli allenatori e noto che con Paolo Rossi siamo di fronte a una persona con una spiccata capacità di linguaggio. Dote rara. Recentemente ho curato una mostra dedicata a Ferragamo e due sale erano riservate allo sport, con esposte ad esempio le divise delle Olimpiadi di Amsterdam del 1932. Questo binomio arte e sport è riproposto adesso ad Arezzo. La volontà della Fondazione Ivan Bruschi e di Ubi Banca è implementare sempre più un rapporto costruttivo con l’amministrazione”.

“Le magie della storia – dichiara il presidente di Estra, Francesco Macrì – possono legare una persona a un solo anno: quello di Paolo Rossi è il 1982. Campione del mondo, capocannoniere nella stessa manifestazione e poi Pallone d’oro. Chi ama il calcio e chi, più semplicemente, era un ragazzo in quegli anni non può non avere, nella memoria e nel cuore, un posto per Pablito. Lo ha pure un’azienda come Estra che condivide con lui anche una città: Prato. È quella in cui nacque nel 1956 ed è quella che oggi ospita la sede centrale di Estra. È quindi chiaro che oggi non potevamo non essere qui, legati non solo dall’affetto per Paolo Rossi ma anche dalla passione per il calcio e per lo sport che vede Estra presente ai massimi livelli”.

“Il nome di Paolo Rossi – aggiunge l’amministratore unico di Coingas Sergio Staderini  evoca gioia e soddisfazione in tutti, grandi e piccini. La sua storia è una grande storia di sport e di vita, capace di raccontare un lungo ed epico periodo del calcio italiano e mondiale. Proprio nell’anno in cui la nazionale italiana non sarà presente ai Mondiali di calcio, la mostra di Paolo, raccontando così tanti successi, è di stimolo perché tutti affrontino le nuove sfide sportive con maggiore passione e determinazione”.

Un percorso incentrato sulla vita di Paolo Rossi, sia dal punto di vista professionale sia personale. Particolare rilievo sarà dato alla vittoria del Mondiale nel 1982 in Spagna, con maglie, tute e oggettistica originali. Di quel campionato del mondo, Paolo Rossi divenne capocannoniere con sei goal contribuendo al trionfo della nazionale italiana e soprattutto divenne Pablito. Tre indimenticabili goal al Brasile nella partita che contende a Italia-Germania del 1970 lo scettro di match più emozionante della storia dei colori azzurri, due alla Polonia in semifinale e uno, quello di apertura delle segnature, alla Germania in finale. Pablito per questo exploit si meritò il Pallone d’Oro, rigorosamente in bella mostra ad Arezzo. Insieme alla Scarpa d’Oro, alle medaglie e agli altri gioielli di quella vittoria mondiale che è rimasta nel cuore degli italiani. Anche per le immagini di Sandro Pertini al Santiago Bernabeu e il grido al novantesimo “campioni del mondo” di Nando Martellini.

A proposito di mondiali di calcio, non mancheranno maglie e oggetti del Mondiale 1978 in Argentina quando Paolo Rossi, allora giovanissimo, si mostrò al grande pubblico disputando un grande torneo impreziosito dal colpo di tacco con il quale smarcò Bettega per il goal decisivo in Argentina-Italia, unica sconfitta patita dai futuri vincitori albicelesti della manifestazione.

Ci saranno poi installazioni audiovisive, una stanza interattiva dedicata alla storia dei giochi dedicati al calcio, dal Calciobalilla al Subbuteo a Fifa 2018, le emozioni e i ricordi degli aretini che hanno vissuto le giornate magiche del 1982.

Per quanto riguarda le squadre di club di Pablito, Juventus, Vicenza, Perugia, Milan, Como e Verona, ciascuna avrà un angolo a essa riservato. E ancora, vita privata e passioni, oggettistica, design, icone che hanno contributo a rendere memorabili gli anni Ottanta e il Made in Italy e uno spazio speciale dedicato all’altro indimenticabile protagonista di Spagna 1982, Francesco Graziani, per tutti “Ciccio”. Inaugurazione giovedì 17 maggio alle 18. E la moglie di Paolo Rossi, Federica Cappelletti, ha dato un annuncio: un prossimo film su Pablito, in vista del quale la coppia sarà a Cannes due giorni prima dell’esordio della mostra aretina.

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